X, WhatsApp, YouTube e altre piattaforme di social media scompaiono in Turchia e l'utilizzo delle VPN aumenta
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X, WhatsApp, YouTube e altre piattaforme di social media scompaiono in Turchia e l'utilizzo delle VPN aumenta
La Turchia ha bloccato l'accesso a tutte le principali piattaforme di social media dalla sera di domenica 7 settembre 2025
X, YouTube, Instagram, Facebook, TikTok e WhatsApp sono stati tutti colpiti, secondo un ente di controllo di Internet
Proton VPN ha registrato un picco di oltre il 500% su base oraria nella notte di domenica -
@informapirata @informatica Missà che sono davvero stancati degli USA?
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@AleF2050 eh, stavolta è proprio così...
Del resto, non possono permettersi che USA (e Israele) esercitano un controllo così capillare sulla propria popolazione, anche in vista di eventuali tensioni nell'area -
@informapirata “non possono permettersi che USA (e Israele) esercitano un controllo così capillare sulla propria popolazione”
Mmmmhhhh… quindi saresti a favore se venissero bloccati anche qui?
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I informapirata@poliverso.org shared this topic on
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@BucciaBuccia @informapirata da quello che si evince nell'articolo, non è la prima volta che in Turchia succedono cose come questa. E credo che l'influenza USA non c'entri proprio niente. Invece sarei curioso di sapere la percentuale sul totale della popolazione di persone che usano una VPN, invece che l'aumento orario. In quanto sarei deluso se ancora la popolazione si facesse trovare impreparata davanti a questi eventi.
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@valturna la Turchia non è nuova a queste censure. L'influenza USA è un tarlo che preoccupa oggi la Turchia ma le piattaforme sono state LIMITATE in tutto il paese a causa delle crescenti tensioni tra il partito al governo AKP e il partito di opposizione CHP.
Il governo sta reprimendo il dissenso nel tentativo di smantellare la base di potere dell'opposizione. Tutto è iniziato con una sentenza bomba del tribunale che ha estromesso il capo della provincia di Istanbul del CHP, Özgür Çelik, per presunte irregolarità nel congresso del 2023. Hanno ingaggiato un custode fedele al regime, e ora la polizia ha praticamente assediato la sede centrale del CHP a Istanbul, trasformandola in una fortezza "sotto assedio", come la chiama il leader del CHP Özgür Özel.
Özel risponde accusando il partito al governo di aver reso irrilevanti la magistratura e la polizia per soffocare le voci dell'opposizione.
Il Ministero dell'interno sostiene solo di applicare la legge, avvertendo che la non osservanza significa "ostruire la giustizia". Tutto ciò succede subito dopo l'arresto di centinaia di membri del CHP in quelle che molti considerano inchieste per corruzione e terrorismo motivate politicamente.
Adesso i manifestanti pro-CHP si scontrano con le barricate della polizia, cercando di assaltare il quartier generale, mentre i contro-manifestanti invadono le strade.