@juc @marcoboh @Carboanion
Probabilmente, faccio questa distinzione perché da noi funziona così.
In catalano, l'Institut d'estudis catalans (IEC), sezione filologica, define le norme (la grammatica normativa) dopo analizzare, comparare e arrivare a consensi sulle conclusioni delle diverse grammatiche descrittive create dai departamenti di catalano di diverse università, da altre istituzioni accademiche, da ricercatori rinommati, ecc.
In spagnolo, la istituzioni normativa è la Real academia española (RAE), con un funzionamento analogo. In francese, questo ruolo lo fa l'Académie Française.
Altre lingue funzionano diversamente e non hanno una entità normativa, ma una (o diverse) entità che, per prestigio storico, quando fanno delle proposte normative, sono seguite per la maggioranza dei parlanti, ma la "dissidenza linguistica" è possibile, anche frequente.
Per me, è molto importante e molto utile distinguere fra quello che effettivamente si dice (forse in un ambito geografico concreto, forse in cetto sociale) e quello che si considera adatto per a un testo formale destinato a un pubblico generale.
Per dirla con altre parole, la grammatica descrittiva si limita a descrivere e spiegare gli usi linguistici di tutte le varietà diatopiche, diacroniche, diastratiche, diafasiche, ma non fa giudizi di valore. La grammatica prescrittiva, invece, mi dice come devo parlare e scrivere per non essere bocciato dal professore di lingua o di letteratura .