Ho UN vinile in condizioni eccellenti (nuovo), dark side of the moon.
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@oblomov @GustavinoBevilacqua @lysander sì, ma non è solo questione di frequenza percepita, ma anche di capacità di riprodurre timbro e armonici. -
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@GustavinoBevilacqua @matz @lysander @oblomov
è molto importante il punto 2 dell'intervento di Oblomov, diverso è ascoltare un vinile registrato in analogico o ascoltare un vinile registrato in digitale.
il secondo, nella mia modesta esperienza, suona falso e artificiale mentre su cd è la stessa cosa ma senza sfasatura percettiva.
quando invece ascolti Coltrane e Johnny Hartman registrati nella stessa stanza da Rudy Van Gelder, senza tracce separate etc, da vinile risulta come se ce li avessi che ti suonano in casa, da cd sono freddi.
comunque ha anche ragione gustavino, è tutta psicoacustica, io per esempio parlo di percezioni senza usare mai le cuffie ma ascoltare in cuffia o con gli auricolari è già tutta un'altra cosa -
@ciccillo @GustavinoBevilacqua @matz @lysander
timbri e armoniche sono “semplicemente” —in realtà per niente semplicemente— (combinazioni di) frequenze “aggiuntive” alla principale. Se vengono captate dal sistema di registrazione, e codificate correttamente, digitale vs analogico non fa differenza, ed è anzi piú facile riprodurle fedelmente in digitale che in analogico. Il sistema di acquisizione e quello di riproduzione hanno quindi piú importanza del “trasporto”.
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@ciccillo @GustavinoBevilacqua @matz @lysander
Per la musica dal vivo vs quella registrata (in qualunque modo) il discorso è diverso perché per l'appunto lì intervengono altri fattori (abbondantemente al di fuori della soglia auditiva) che i sistemi di registrazione *e* quelli di riproduzione semplicemente non sono fatti per catturare e riprodurre.
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@oblomov @GustavinoBevilacqua @matz @lysander il giorno in cui ascoltai il primo cd, lo feci in compagnia del mio maestro in conservatorio al quale, insieme ai miei compagni, regalammo uno dei primi lettori con un cd della Sagra della Primavera.
lui che quel brano alla scala l’aveva suonato decine di volte, diretto da Bernstein Boulez etc disse che col cd si riuscivano a sentire parti interne della partitura orchestrale che in teatro o in sala da concerto era impossibile percepire.
a me comunque non importa granché, sono sempre esperienze di ascolto non solo soggettive ma pure molto diverse a seconda di tutto ciò che abbiamo detto ma resta che il calore e la vicinanza dipendono molto dalla presa di suono originale e dal luogo di registrazione, poi è diverso anche il modo di produzione, un conto è jazz e classica suonate più o meno dal vivo ma le produzioni pop sono tutte a tracce separate e con editing importante -
@GustavinoBevilacqua @matz @lysander Il test va fatto senza sapere quale si sta ascoltando. Altrimenti c'è il rischio di essere suggestionati. -
@lysander rispetto alla musica originale, in confronto al digitale qualità CD, il vinile si sente dimmerda
ma tutti i dischi composti negli anni in cui la musica si ascoltava da vinile sono stati pensati per sentirsi dimmerda, e quindi la cosa è parte integrale e fondamentale dell'opera
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@matz @lysander @GustavinoBevilacqua io sono un amante del vinile, ma non per chissà che qualità presunta dei vinili. È che prendere in mano un vinile, guardare la copertina, soppessarlo, metterlo nel giradischi, sentire il crepitio ha la capacità di raccogliere tutta la mia attenzione, insomma, è la ritualità, il momento, l'attenzione.
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@valhalla @lysander gli album dei tempi sono pensati a livello di registrazione e di disposizione dei brani al interno del disco in maniera da ottenere il miglior risultato.
Fun fact, quasi tutti i brani registrati nei anni ‘80 sono stati registrati in digitale e non su nastri analogici, quindi i vinili di quei anni sono fatti partendo da un suono digitale………
https://youtu.be/Xb32bj0XmW8
Alla fine analogico o digitale è tutto una grande pugnetta, la cosa importante è se la musica è buona o no.