Comunque stavo riflettendo sulla innovazione tecnologica del viaggio.
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Inoltre ciò che mi deprime è che questa facilità di viaggiare, che tanto ci è costata, non abbia neanche generato il giusto senso di cosmopolitismo e di vicinanza umana.
Mi accorgo che sto invecchiando, temo — anche se spero di no — di avere superato la metà del tempo che mi è stato riservato in questo mondo; e così ho il terrore, purtroppo quasi la certezza, che non riuscirò mai a vedere realizzato il mondo giusto che avevo sperato.
@GustavinoBevilacqua @Dunpiteog @linuzzz -
@valhalla
È vero che le elites viaggiavano per piacere e potevano permettersi di tutto (vedi Grand Tour)
però esisteva una mobilità dal basso, che andava dalle transumanze alle carovane alla pesca e al commercio. Garibaldi da giovane era arrivato fino in Crimea e non era parte delle elites. Ovviamente erano gli strati popolari delle città portuali o di frontiera ad avere più possibilità, e cmq legata al lavoro e nn al piacere. Quindi sì turiamo appannaggio delle elites ma mobilità più interclassista direi
@Dunpiteog -
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Quest'ultimo pensiero lo condivido particolarmente. Se tu"temo" io ne ho la certezza.
Non è una bella sensazione.
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@Dunpiteog
La rotta balcanica è percorsa a piedi da migliaia di migranti ogni anno in effetti.
Centinaia di anni prima di cristo la pietra pomice di Lipari veniva venduta in Toscana. Garibaldi visse pure a New York e visitò la Cina, girò tutto il mondo, ma il primo italiano a girare tutto il globo fu, 250 anni prima, il toscano Carletti, che portò il primo coreano in Italia, Antonio Corea.
@valhalla
Capisco cosa intendi ed è vero ma solo per chi ha un passaporto europeo o americano. Per gli africani e asiatici non ricchi raggiungere l'Europa è un viaggio non troppo diverso da secoli fa, e tornare in patria può essere proibitivo se non si hanno i documenti in regola. E ciò conferma ciò che dicevi sul privilegio delle elites nel viaggiare, anche oggi. In ogni caso è innegabile che la *effective distance* si sia accorciata. -
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@Dunpiteog posso aggiungere la mia amara considerazione? Oggi le persone di successo (che purtroppo non hanno i meriti artistici di un Mozart o un Goethe, o le capacità politiche di una Cleopatra) viaggiano veloci coi loro jet privati, e ogni viaggetto di una o due ore facilmente equivale a uno o due anni di spostamenti (lavoro, necessità e magari quel poco di svago) di un cittadino medio occidentale.
Noi possiamo provare a andare più piano, ma quei czxx di super ricchi vanno tirati giù a terra. -
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@oblomov @GustavinoBevilacqua @Dunpiteog ecco, io non sono pigro, ho solo una latenza molto alta!
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@Dunpiteog @lindasartini se Elon Muschio desse un miliardo a ogni cittadino americano, gliene avanzerebbe qualcuno e sarebbe straricco, e pure i cittadini americani. Questo fa vedere come essi siano proprio da altro mondo con le loro ricchezze sconfinate, che impiegherebbero intere vite a spendere - e seriamente, quando hai lo yacht che te ne fai di altri 6, li cambi come cambi le mutande?
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@Dunpiteog bè una volta c'erano persone che facevano viaggi pazzeschi (considerato che non tutto era esplorato né conosciuto e i mezzi erano quel che erano), e persone che vivevano tutta la vita nello stesso posto
Quel che è interessante è l'effetto valigia: più è grossa meno hai spazio, più la riempi. E risparmiamo tempo ma lo riempiamo di più, ma di cosa? Ogni nostra attività è in competizione, e tutto sembra più urgente, così urgente e importante che non abbiamo più tempo
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@Dunpiteog il viaggio si è "democratizzato" (nel senso che si è ampliato al popolo). Una volta viaggiava chi se lo poteva permettere, chi appunto finiva poi sui libri, ma il cittadino medio magari passava tutta la vita addirittura nello stesso comune
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