Studia informatica dicevano.
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Studia informatica dicevano.
Lavorerai con problemi complessi, piegherai milioni di transistor al tuo volere, danzando sulla la frontiera che divide ciò che è meramente difficile da ciò che è impossibile, dicevano.
E invece, buona parte del mio lavoro è riparare i merdoni che qualcun'altro crea perché non ha chiaro il concetto di chiave esterna e non accende i diocristo di neuroni prima di premere i tastini.
Davvero, su dieci ore di lavoro se va bene una è spesa effettivamente ragionando su qualcosa di interessante, il resto è fuffa, game of thrones aziendale, e humanfixing -
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«E cosa ci vuole a riordinare un database di 50 milioni di record in base al segno zodiacale? Schiacci un tasto e in un attimo fa tutto il computer!»
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@GustavinoBevilacqua@mastodon.cisti.org
Eheh, la cosa irritante è che -se tutto è pensato e fatto a modino-, funziona davvero così! Premi un tasto e il computer, per cui in realtà cinquanta milioni di record non son la fine del mondo, fa le sue stupide cose e bam, ti riordina tutto.
Non fosse che le cose a modino non le fa nessuno, perché imbecille o perché oberato di robe da fare (o entrambe), e finisce che il computer, che poverino non gli si può dire nulla, stupido nasce e stupido rimarrà, passa un sacco di tempo a fare cose stupide in maniera cretina, con un saaaaacco ma un sacco di joule gettati al vento -
Dimmi niente… ne so qualcosa a sistemare le mie viti, che mi trovo con etichette con scritto "bru.", "brug." e "brugola"!