Avviso ai naviganti: siccome sto chiudendo l'altro account, finirò per boostare e magari scrivere un po' in inglese su questo account.
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@juc @OpenSoul @SparkIT [3/3] fondamenta di questa ampissima diffusione della lingua inglese e, proprio perché preferirei venisse utilizzata una lingua "libera", svincolata da pressioni politiche, militari ed economiche, ho intrapreso lo studio dell'interlingua. Che, certo, non è esente da limiti, ma è più adatta al mio modo di sentire e di interpretare il dialogo tra persone di madrelingue differenti.
P.S. Perché chi sceglie di ribellarsi al nazionalismo non parla spagnolo o greco?
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...perchè con estremo pragmatismo sceglie una lingua percepita come moderna ed estremamente diffusa...credo...
E anche per me è proprio una questione di pragmatismo: il modo in cui siamo arrivati ad avere l'inglese come lingua franca fa abbastanza schifo, ma l'inglese in sè è solo uno strumento.
Di più, la stessa cosa vale per l'italiano. Non approvo per niente il modo in cui l'italiano è stato forzatamente sovraimposto ai dialetti
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...e ho qualche dubbio anche sul come l'Italia è stata fatta.
Nonostante questo parlo italiano, altrimenti non ci si capisce.Mi irrita di più l'atteggiamento di certi di madrelingua inglese che assumono di avere il diritto di essere compresi ovunque e non considerano le altre lingue allo stesso livello della loro.
Nella mia idea il mondo è come una coperta fatta con le pezze colorate: un mondo di uguaglianza, dove tutti sono alla pari.
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Un bel thread linguistico, vorrei potermi unire alla discussione, se non disturba. Da non esperantista sono rimasto colpito dalla frase "ho intrapreso lo studio dell'interlingua". In passato la mia vita professionale ha incrociato l'esperanto (anche se non sono un esperantista, come dicevo). Cosa guida una persona nello scegliere una lingua ausiliaria rispetto a un'altra? Perché l'interlingua e non l'ido o l'esperanto, appunto?
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@LaVi @SparkIT @juc va riconosciuto che l'inglese ha una curva di apprendimento meno ripida di altre lingue potenzialmente imperiali (cinese, russo, arabo, francese...). Non serve conoscere molto inglese per veicolare un messaggio, il risultato sarà rozzo ed elementare, ma il messaggio passa ("we strike", "eat the rich", "all cops are bastards").
Oltre al peso geopolitico, anche questa facilità di approccio aiuta l'inglese ad essere la lingua franca del mondo di oggi. -
@61ennepi per quanto mi riguarda, per pura e semplice pigrizia. Ogni anno scelgo di imparare o approfondire qualcosa, e un paio di anni fa mi ero imbattuta, proprio a inizio anno, in un tooth che parlava di interlingua; incuriosita, avevo cliccato sul link e mi ero accorta che ne comprendevo gli scritti senza averlo mai studiato, così decisi che sarebbe stato quello il mio "studio dell'anno". Cercavo qualcosa di facile e immediato e interlingua lo è più dell'esperanto.
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L'esperanto lo rispetto come tutte le imprese dello spirito umano, e le intenzioni di Zamenhoff erano e sono ancora commendevoli: favorire la pace relativizzando i nazionalismi.
Non sono invece convinto dell'universale facilità dell'esperanto, che ha poche regole grammaticali e morfologiche, ma le ha. In esperanto vi sono desinenze, numeri e generi grammaticali. In cinese ad esempio si parla all'infinito e al singolare. Per loro l'esperanto non deve essere facile
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@thatgiga @LaVi @juc @OpenSoul @SparkIT
Quello che dici sulla convenienza è vero. Sull'eurocentrismo forse avrei dei dubbi oggi, ma certo era una caratteristica dell'esperanto delle origini. Secondo me l'appunto principale che si può muovere all'esperanto è che *ufficialmente* si riduce la lingua a un fenomeno essenzialmente grammatcale (16 regole, no eccezioni -> lingua facile). Questo non è vero, perché ci sono lingue più facili; e però il fondamento sociolinguistico dell'esperanto è solido
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@thatgiga @61ennepi @LaVi @juc @OpenSoul @SparkIT Fonte (della cavolata micidiale)? Intendo che per gli asiatici l'Esperanto sia più difficile dell'inglese? Lo sapevate che l'uso dell'esperanto come lingua universale era stata fatta all'assemblea delle nazioni (futura ONU) ancora all'inizi del novecento da un giapponese e che non è passata perché si sono opposti degli europei? Evidentemente no...
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