la "pace russa" sul "mondo russo" (русский мир), e per fare ciò è necessario ristabilire il vecchio ordine mondiale e far capire ai piccolorussi e agli occidentali chi comanda veramente.

A questo punto ChatGPT non deve essere più stata in grado di inventarsi scuse (anche la fantasia artificiale ha un limite), e non mi sembra ci siano stati altri casus belli espressi dal dittatore.

#noWar #noWarZ #putinStop

si capisce perché vogliano staccarsi;

pero credo che Putin sia stato mosso nell'invasione dell'Ucraina da questioni storiche e di prestigio nazionale (ha anche scritto un libro sui due popoli fratelli, no aspetta, sull'unico popolo fratelli): l'Ucraina è la Piccola Russia, e magari la Russia dovrebbe riprendersi ciò che è suo anche altrove: la Finlandia e la Svezia, ricordate? Il prestigio della Nazione non si svende;

no, non può essere putin ha detto chiaramente di volere (ri)stabilire...

o forse no, mi sbaglio. Credo che a pensarci bene la Russia abbia invaso l'Ucraina per difendere i propri interessi nazionali dall'aggressività dello stato confinante;

Sì deve essere stato quello, perché l'Ucraina, dopo avere ridato le testate nucleari sovietiche a Putin, ha chiesto di entrare nella Nato per usare quelle americane;

però no, non credo. Putin è stato molto chiaro su questo: ha invaso l'Ucraina perché gli Ucraini non esistono. Sono solo russi che parlano dialetto e non...

Veramente il "casus belli", la giustificazione dell'attacco all'Ucraina, è stato la necessità di denazifcare il paese vicino, retto da una manica di nazisti (guidati da uno che troppo nazista non poteva esserlo, ma vabbé);

anzi no, il motivo è stato la difesa dei russi, non degli ucraini russofoni, dal genocidio perpetrato dall'Ucraina nel tempo;

però a ben vedere a Putin interessa pure degli Ucraini russofoni e ha invaso l'ucraina per difendere la cultura russa a rischio di cancellazione; ...

@thatgiga @LaVi @juc @OpenSoul @SparkIT

Quello che dici sulla convenienza è vero. Sull'eurocentrismo forse avrei dei dubbi oggi, ma certo era una caratteristica dell'esperanto delle origini. Secondo me l'appunto principale che si può muovere all'esperanto è che *ufficialmente* si riduce la lingua a un fenomeno essenzialmente grammatcale (16 regole, no eccezioni -> lingua facile). Questo non è vero, perché ci sono lingue più facili; e però il fondamento sociolinguistico dell'esperanto è solido

@LaVi @juc @OpenSoul @SparkIT

Secondo me l'esperanto mostra di possedere ottime fondamenta sociolinguistiche e anche politiche, ma il modello descrittivo del fenomeno linguistico in sé e le tecniche di apprendimento che se ne derivano sono un po' datati e se ne potrebbe discutere.

@LaVi @juc @OpenSoul @SparkIT

L'esperanto lo rispetto come tutte le imprese dello spirito umano, e le intenzioni di Zamenhoff erano e sono ancora commendevoli: favorire la pace relativizzando i nazionalismi.

Non sono invece convinto dell'universale facilità dell'esperanto, che ha poche regole grammaticali e morfologiche, ma le ha. In esperanto vi sono desinenze, numeri e generi grammaticali. In cinese ad esempio si parla all'infinito e al singolare. Per loro l'esperanto non deve essere facile

@juc @LaVi @OpenSoul @SparkIT

Un bel thread linguistico, vorrei potermi unire alla discussione, se non disturba. Da non esperantista sono rimasto colpito dalla frase "ho intrapreso lo studio dell'interlingua". In passato la mia vita professionale ha incrociato l'esperanto (anche se non sono un esperantista, come dicevo). Cosa guida una persona nello scegliere una lingua ausiliaria rispetto a un'altra? Perché l'interlingua e non l'ido o l'esperanto, appunto?