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    Ieri si è tenuto il Graduation Day #unisannio, la cerimonia di consegna dei diplomi di Laurea alla classe 2025.

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    unisannio
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    • gerardocanfora@mastodon.unoG Questo utente è esterno a questo forum
      gerardocanfora@mastodon.uno
      ultima modifica di

      Ieri si è tenuto il Graduation Day #unisannio, la cerimonia di consegna dei diplomi di Laurea alla classe 2025. Una serata entusiasmante, coinvolgente, ricca di sorrisi, di lacrime, di sguardi riconoscenti, di occhi che guardano con speranze e incertezza al futuro. Una festa, un momento di orgoglio per tutta la comunità #unisannio.

      versodiverso@mastodon.unoV 1 Risposta Ultima Risposta Rispondi Cita 0
      • versodiverso@mastodon.unoV Questo utente è esterno a questo forum
        versodiverso@mastodon.uno @gerardocanfora@mastodon.uno
        ultima modifica di

        @gerardocanfora Posso fare una domada? Perché lo chiamare Graduation Day e perché il lancio dei cappelli come in USA?
        Siamo italiani, non abbiamo bisogno di questa copia a mio avviso. Accetterei di più un nome in italiano o dialetto addiruttura ed una modo di festeggire diverso, che possa distinguersi.

        Sia chiaro, sono felice che ci siano un l'Università nel Sannio, (mia madre e tutti e 4 i nonni sono sanniti), ma perché farla diventare una succursale americana e non darle un'identità?

        gerardocanfora@mastodon.unoG 1 Risposta Ultima Risposta Rispondi Cita 0
        • gerardocanfora@mastodon.unoG Questo utente è esterno a questo forum
          gerardocanfora@mastodon.uno @versodiverso@mastodon.uno
          ultima modifica di

          @versodiverso L’uso del termine Graduation Day e il gesto simbolico del lancio del tocco non vogliono “americanizzare” l’università o cancellare le radici locali. Al contrario, si tratta di un linguaggio ormai condiviso a livello globale, che permette anche ai nostri laureati di sentirsi parte di una comunità accademica internazionale.

          In un mondo sempre più connesso, certe formule celebrative diventano anche strumenti di visibilità, di riconoscibilità.

          itanglese@mastodon.unoI 1 Risposta Ultima Risposta Rispondi Cita 0
          • itanglese@mastodon.unoI Questo utente è esterno a questo forum
            itanglese@mastodon.uno @gerardocanfora@mastodon.uno
            ultima modifica di

            @gerardocanfora
            Mah. Non ne sono proprio convinto. Ce lo hanno fatto entrare in testa i film e le serie TV. Se la riconoscibilità passa per quel livello, siamo messi bene.

            @italofonia @diciamoloinitaliano.wordpress.com @zughy
            @versodiverso

            macfranc@poliversity.itM 1 Risposta Ultima Risposta Rispondi Cita 0
            • macfranc@poliversity.itM Questo utente è esterno a questo forum
              macfranc@poliversity.it @itanglese@mastodon.uno
              ultima modifica di macfranc@poliversity.it

              @itanglese A dire il vero non c'è solo l'elemento negativo relativo agli anglicismi che giustamente possono sembrare inopportuni, forzati ed escludenti per chi preferirebbe chiamare in italiano le cose che hanno un nome italiano, Soprattutto quando vengono fatte in Italia.

              Stavolta c'è anche un elemento positivo: le cerimonie di laurea in Italia hanno sempre avuto un alone classista e aristocratico e la stessa laurea è sempre stato fortemente legata all'aristocrazia; si pensi soltanto al fatto che fino a qualche tempo fa chi era laureato, figlio di un laureato il quale a sua volta è stato figlio di un laureato, poteva chiedere l'ottenimento di un titolo nobiliare.

              Anche negli Stati Uniti, storicamente antiaristocratico ma culturalmente neoaristocratico, le cerimonie di laurea sono un modo per gratificare l'aristocrazia Borghese i cui rampolli si laureano nelle migliori università, Eppure sono riusciti a trasmettere un gusto Popolare che ha sdoganato la laurea dal suo alone aristocratico e classista.

              Questo sdoganamento è giunto in Europa attraverso film e serie TV che hanno consentito di apprezzare l'aspetto meritocratico (parola pessima, ma ora vorrei concentrarmi soprattutto sugli aspetti virtuosi che trasmette) e non quello classista che caratterizzava le tipiche cerimonie italiane.

              Siamo quindi di fronte a una declinazione diversa di quello che è più o meno lo stesso evento. In questo senso, non è soltanto giusto utilizzare il termine inglese, ma è giusto proprio trasmettere l'idea dell'università come obiettivo conseguito grazie all'impegno e non al patrimonio familiare.

              E, anche se il patrimonio familiare è purtroppo un fattore ancora determinante per il conseguimento della laurea, è importante che anche attraverso i nomi si cerchi di superare questo paradigma

              @gerardocanfora @italofonia @diciamoloinitaliano.wordpress.com @zughy @versodiverso

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