Strada con limite 50, andando a 60 mi superano tutti.
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Il problema secondo me invece non è l'auto ma la persona in generale, che se guida l'auto la guida in modo pericoloso, se è sulla bici si butta in strada noncurante del passaggio delle auto, se è pedone pensa di poter attraversare anche la tangenziale. Se tutti rispettassero almeno la metà delle loro regole sarebbe diverso. Poi riguardo le strutture pessime siamo totalmente d'accordo. -
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Se non fosse così tutti a passeggiare sulla pista di atterraggio/decollo in aereoporto, tanto siamo pedoni abbiamo sempre ragione. -
@francesco
l'auto È pericolosa di partenza, costitutivamente (oltre a essere il mezzo meno efficiente dal punto di vista energetico).una macchina (cioè una tonnellata di ferraglia e plastica) a 50 km/h uccide.
e 50 è il limite più diffuso in città (e in italia la gente si incazza quando mettono i limiti a 30, invece di essere contenta perché magari si evita la morte di un amico).
un pedone o una bici non sono altrettanto pericolosi. questa riflessione viene ancora prima del discorso sul rispetto delle regole (e ancora: studi dimostrano che sono gli automobilisti quelli che le rispettano meno).
in bici io evito certe ciclabili o faccio infrazioni, letteralmente, per salvarmi la pelle. se un'auto mi tocca io rischio di morire, ogni fottuto giorno. l'auto al max rischia un'ammaccatura.
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@francesco
questo è uno straw man assurdo, dai.
@Souvarine @GustavinoBevilacqua @matz -
Perdonami, ma "faccio infrazioni per salvarmi la pelle" non si può sentire. Se un punto è pericolante e lo superi con attenzione è una cosa, ma se ti butti di botto sul frontale di un'auto che arriva mentre tu sei contro senso stai commettendo un'infrazione e ti stai mettendo in pericolo. Per favore non confondiamo il "scelgo il ciglio della strada alla ciclabile perché la ciclabile è inoperabile" con il "faccio quello che voglio perché ho i pedali e gli automobilisti muti" -
@GustavinoBevilacqua @francesco @kappazeta @Souvarine @matz e aggiungiamo anche che chi dovrebbe controllare o è impegnato a svoltare senza mettere le frecce e usare la sirena per fare prima ad andare al bar (polizia) o è impegnato a mangiare ciambelle in ufficio (vigili). Un modello di mobilità che ha come cardine l'auto privata in ambiente urbano non è sostenibile e genera uno stress tale che rende inevitabile le derive del comportamento su strada. A questo aggiungiamo l'abitudine di chiunque di guardare in continuazione gli stramaledetti telefoni.
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Eh no, scusami, in tangenziale a Napoli mi sono ritrovato 2 che l'attraversavano a piedi all'altezza dell'aereoporto, ed era pure sera. Condanna per l'automobilista pericoloso però il pedone non ha il potere illimitato di fare quello che vuole dai -
@francesco
non si può sentire se non hai idea di cosa vuol dire muoversi in bici nelle città italiane. (sul resto non commento perché costruisci argomenti che non ho usato per poi smontarli, ancora straw man)
@Souvarine @GustavinoBevilacqua @matz -
@francesco
O_o questo è un caso estremo (spero) ma comunque non ho mai parlato di potere illimitato per nessuno, eh
@Souvarine @GustavinoBevilacqua @matz -
Vorrei ricordarti che la testa della discussione è un odio verso gli automobilisti. Tanto per dire.
È un po' difficile colloquiare con qualcuno che crede di avere il martello magico per fare quello che vuole e quindi può smontare qualsiasi cosa detta dall'altro.
Io guido l'auto, guido la moto, giro in bici, giro a piedi. Quando guido l'auto rispetto tutti gli altri, lo stesso quando guido la moto, quando sono in bici faccio attenzione a non tagliare la strada a nessuno che guidi qualsiasi natura di veicolo, quando giro a piedi faccio lo stesso. Punto.
Poi ci sono gli automobilisti che credono di essere Dio, i motociclisti che credono di essere Zeus, i ciclisti che credono di essere Mega Man e i pedoni che credono di essere Capitan America.
Tutto il resto è solo un "io credo di avercelo più grosso del tuo" -
Vogliamo parlare pure del tizio di un paio di mesi fa che è schizzato col rosso a centro strada con la bici elettrica?
Io non sto dicendo che gli automobilisti hanno la ragione assoluta perché sono al volante. Sto dicendo che i colpevoli son tutti indipendentemente da cosa usano per circolare. Poi che l'automobilista possa uccidere anche andando a 20 Km/h siamo d'accordo, ma ciò non significa che un ciclista possa liberamente schizzare come vuole, le regole le ha anche lui. Io quando vado in bici le rispetto. -
@francesco
non è odio verso gli automobilisti, è rabbia verso un sistema che ha fatto dell'auto un oggetto sacro e inviolabile, mettendola al centro delle politiche sulla mobilità. e questa è una scelta politica omicida che ha imposto una mentalità insensata. del resto Colin Ward lo scriveva già trent'anni fa: non interessa delle migliaia di morti causati dalle auto, figurarsi se l'emergenza climatica farà cambiare qualcosa.se ci (a livello di società) fosse interessato dei morti (e dei feriti) avremmo cambiato modello da tempo. e invece siamo qui, ancora ingorgati nel traffico e con morti feriti spazio pubblico occupato e inquinamento.
quello che mi fa rabbia è che in pochissimi sono disposti a mettere in discussione questo modello. 1/n
@Souvarine @GustavinoBevilacqua @matz -
@francesco
anche davanti alla sua inefficacia e alla sua mortalità, non si vuole cambiare nulla.e lo dico da pedone, ciclista e guidatore: per lavoro negli ultimi 12 anni ho guidato furgoni per decine di migliaia di km in mezza Europa e il terrore e l'ansia che ho sulle strade italiane non ce l'ho da nessun'altra parte. tornare a vivere in Italia dalla Francia è stato traumatico.
la necessità di cambiare modello viene ancora prima del rispetto delle regole dei singoli, qualsiasi mezzo usino (e non ho mai sostenuto comportamenti pericolosi, comunque).
quanta gente vogliamo che muoia o che resti ferita prima di trovare soluzioni più intelligenti di una mobilità basata sull'auto privata?
2/2
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Io sono d'accordo con te riguardo il tema, ma le soluzioni o sono difficili o non le si vogliono affrontare, e sicuramente le colpe non sono da affidare al singolo o alla categoria degli automobilisti.
Io ci ho provato ad andare a lavoro con bici + auto, stavo per acquistare una Brompton, ma i costi sono esorbitanti rispetto all'uso della moto ed in più perderei almeno 4 ore al giorno per il tragitto che sono troppe. La soluzione sarebbe andare a vivere in città ma poi finirei depresso in terapia perché è ciò che mi provoca la città.
È una problematica troppo complessa da gestire, l'essere umano per spostarsi inquina, che vada a petrolio, a carbone, ad energia nucleare o a benzene provoca inquinamento per lo spostamento personale. Però vorrei dire, se proprio uno deve spostarsi, lo faccia per lo meno seguendo le regole della sua categoria, e se proprio non le vuole seguire ci deve essere un'autorità che gli dà il pizzicotto.