Ho UN vinile in condizioni eccellenti (nuovo), dark side of the moon.
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Ho UN vinile in condizioni eccellenti (nuovo), dark side of the moon. (ci sarebbe anche taylor swift ma nzomma).
L'ho ascoltato diverse volte nel giradischi e devo dire che mi piace un sacco come sound.
Ora però mi è saltato il grillo, ho riesumato un raspi 3 con un'uscita spdif (così da non perdere qualità e usare il dac dell'amplificatore) e patapim e patapam ci ho piazzato su mopidy, collegato all'ampli, e recuperato dark side of the moon in flac.
E ora la domanda è: quanto un raspi da qualche decina di euro si sentirà meglio di un giradischi da più di cento?
O saranno uguali?
O si sentirà davvero meglio il vinile come in tanti dicono?
Non son se sono pronto per acquisire tale conoscenza -
G gustavinobevilacqua@mastodon.cisti.org shared this topic on
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La mia opinione che farà incazzare un sacco di gente?
La differenza sarà indistinguibile al 90% delle persone, però il giradischi fa più fico (tipo SUV).
Fai un esperimento: fai partire un pezzo da raspi e chiedi a una persona lì di ascoltarlo.
Poi metti sul piatto un vinile, fai partire lo stesso pezzo *da raspi* ma col vinile che gira per cazzi suoi.
E la persona ti dirà: "eh, certo, col vinile è tutta un'altra cosa, la differenza si sente!!!" -
@GustavinoBevilacqua@mastodon.cisti.org
Concordo!
Sospetto che il fascino del vinile sia in larghissima parte indipendente dalla reale qualità (che poi, cosa intendiamo con qualità?) del suono. Un po' come gli hipster che usano il caffè in grani.
C'è differenza? Boh, forse sì, se si fa un sacco di attenzione, ma alla fine è effetto placebo -
@lysander @GustavinoBevilacqua in realtà c'è un tipo di pastosità del suono e di calore che si perde nella digitalizzazione, più volte sperimentato ascoltando lo stesso pezzo da vinile e da cd in momenti vicini. -
IMHO la differenza più grande è fatta dalle casse.
Se ci metti delle JBL o delle B&O il risultato dovrebbe essere diverso dalle Kakami Okatsu da 9,99 la coppia compreso il subvufer.
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@matz@y.cubalibre.social @GustavinoBevilacqua@mastodon.cisti.org
Interessante!
L'hai percepito ascoltando con casse diciamo "da comuni mortali", cioè non bestioni da diecimila euri o cuffie calibrate da tre monaci tibetani con foglie d'oro e pinzette?
Sfortunatamente i vicini non hanno gusto e non approvano venir svegliati da Speak to Me, ma quando non rischio la denuncia ascolto e ci faccio caso -
@lysander dipende moltissimo dal master da cui è stato preso il FLAC. Se è vittima della loudness war si sentirà la differenza
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@lysander @GustavinoBevilacqua sì, con casse medie (comunque decenti) -
@oblomov@sociale.network
Giusta osservazione, e infatti ho recuperato sia il flac del remaster 2023, che quello del '73.
Almeno, secondo chi li ha condivisi, poi vai a capire da dove davvero provengono i bit -
@GustavinoBevilacqua @matz @lysander
il campionamento per i CD è a 44.1 kHz, che permette di ricostruire senza aliasing (legge di Nyquist) tutte le onde con frequenza fino 22.05 kHz. Tenendo conto che l'orecchio umano percepisce solo le frequenze tra i 20 Hz ed i 20 kHz, con il picco di sensibilità tra i 2kHz ed i 5kHz, le uniche differenze percepibili sono:
1. quelle legate alla *meccanica* della riproduzione (es. sfregamento della testina)
2. quelle del master di partenza. -
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@oblomov @GustavinoBevilacqua @lysander sì, ma non è solo questione di frequenza percepita, ma anche di capacità di riprodurre timbro e armonici. -
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@GustavinoBevilacqua @matz @lysander @oblomov
è molto importante il punto 2 dell'intervento di Oblomov, diverso è ascoltare un vinile registrato in analogico o ascoltare un vinile registrato in digitale.
il secondo, nella mia modesta esperienza, suona falso e artificiale mentre su cd è la stessa cosa ma senza sfasatura percettiva.
quando invece ascolti Coltrane e Johnny Hartman registrati nella stessa stanza da Rudy Van Gelder, senza tracce separate etc, da vinile risulta come se ce li avessi che ti suonano in casa, da cd sono freddi.
comunque ha anche ragione gustavino, è tutta psicoacustica, io per esempio parlo di percezioni senza usare mai le cuffie ma ascoltare in cuffia o con gli auricolari è già tutta un'altra cosa -
@ciccillo @GustavinoBevilacqua @matz @lysander
timbri e armoniche sono “semplicemente” —in realtà per niente semplicemente— (combinazioni di) frequenze “aggiuntive” alla principale. Se vengono captate dal sistema di registrazione, e codificate correttamente, digitale vs analogico non fa differenza, ed è anzi piú facile riprodurle fedelmente in digitale che in analogico. Il sistema di acquisizione e quello di riproduzione hanno quindi piú importanza del “trasporto”.
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@ciccillo @GustavinoBevilacqua @matz @lysander
Per la musica dal vivo vs quella registrata (in qualunque modo) il discorso è diverso perché per l'appunto lì intervengono altri fattori (abbondantemente al di fuori della soglia auditiva) che i sistemi di registrazione *e* quelli di riproduzione semplicemente non sono fatti per catturare e riprodurre.
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@oblomov @GustavinoBevilacqua @matz @lysander il giorno in cui ascoltai il primo cd, lo feci in compagnia del mio maestro in conservatorio al quale, insieme ai miei compagni, regalammo uno dei primi lettori con un cd della Sagra della Primavera.
lui che quel brano alla scala l’aveva suonato decine di volte, diretto da Bernstein Boulez etc disse che col cd si riuscivano a sentire parti interne della partitura orchestrale che in teatro o in sala da concerto era impossibile percepire.
a me comunque non importa granché, sono sempre esperienze di ascolto non solo soggettive ma pure molto diverse a seconda di tutto ciò che abbiamo detto ma resta che il calore e la vicinanza dipendono molto dalla presa di suono originale e dal luogo di registrazione, poi è diverso anche il modo di produzione, un conto è jazz e classica suonate più o meno dal vivo ma le produzioni pop sono tutte a tracce separate e con editing importante -
@GustavinoBevilacqua @matz @lysander Il test va fatto senza sapere quale si sta ascoltando. Altrimenti c'è il rischio di essere suggestionati. -
@lysander rispetto alla musica originale, in confronto al digitale qualità CD, il vinile si sente dimmerda
ma tutti i dischi composti negli anni in cui la musica si ascoltava da vinile sono stati pensati per sentirsi dimmerda, e quindi la cosa è parte integrale e fondamentale dell'opera