Comunque stavo riflettendo sulla innovazione tecnologica del viaggio.
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@GustavinoBevilacqua ah se potessi dire quello che penso sulle scelte stilistiche dei siti pesanti.
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@Dunpiteog Mozart, Farinelli, Haendel, e ancora di più Cleopatra erano parte di un elite che poteva viaggiare, mentre tutti gli altri erano impossibilitati.
Se Milano - Roma è un viaggio di una settimana, lo può fare o chi lo sta facendo per lavoro (i musicisti citati, mercanti, ecc.), chi sta migrando sapendo che non avrà modo di tornare a casa se non dopo anni, o i pochi privilegiati che possono permettersi di passare uno o più mesi viaggiando in giro per l'europa o il mondo, tanto le loro rendite continuano ad arrivargli senza che loro facciano niente.
Per chi poteva permettersi di viaggiare già allora no, non è cambiato molto.
Per tutti gli altri però è cambiato tutto, dalla possibilità di visitare posti diversi e idealmente interagire con culture diverse, alla possibilità di potersi trasferire per lavoro di centinaia o migliaia di km sapendo che comunque qualche volta all'anno è sempre possibile tornare a casa a trovare famiglia e amici — e se nella casa d'origine c'è un emergenza, è facile che lo si sappia subito e che in un paio di giorni si sia lì
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Inoltre ciò che mi deprime è che questa facilità di viaggiare, che tanto ci è costata, non abbia neanche generato il giusto senso di cosmopolitismo e di vicinanza umana.
Mi accorgo che sto invecchiando, temo — anche se spero di no — di avere superato la metà del tempo che mi è stato riservato in questo mondo; e così ho il terrore, purtroppo quasi la certezza, che non riuscirò mai a vedere realizzato il mondo giusto che avevo sperato.
@GustavinoBevilacqua @Dunpiteog @linuzzz -
@valhalla
È vero che le elites viaggiavano per piacere e potevano permettersi di tutto (vedi Grand Tour)
però esisteva una mobilità dal basso, che andava dalle transumanze alle carovane alla pesca e al commercio. Garibaldi da giovane era arrivato fino in Crimea e non era parte delle elites. Ovviamente erano gli strati popolari delle città portuali o di frontiera ad avere più possibilità, e cmq legata al lavoro e nn al piacere. Quindi sì turiamo appannaggio delle elites ma mobilità più interclassista direi
@Dunpiteog -
@bulll @Dunpiteog sì, ma Garibaldi partiva sapendo che rischiava di non vedere mai più le persone che lasciava a casa, e di avere anche solo loro notizie di loro dopo settimane o più.
Vuoi mettere la differenza con il fatto di andare a lavorare, chessò, in Canada, sapendo che tornerai da parenti e amici per una settimana almeno una volta all'anno (e per farlo devi prendere magari 10 giorni di ferie, ma non di più), continui a vederli in videochiamata, e se ti dicono “tua madre sta male” se non lavori per un posto veramente stronzo che non ti da le ferie senza preavviso (ma in quel caso basterebbero tipo 100 km di distanza per essere un problema) in due giorni sei da lei.
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Quest'ultimo pensiero lo condivido particolarmente. Se tu"temo" io ne ho la certezza.
Non è una bella sensazione.
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@valhalla @bulll Garibaldi viaggiò tantissimo e infatti è chiamato l'eroe dei due mondi, visto che ha combattuto anche in Sudamerica.
Ai tempi non avevano le videochiamate ma si scrivevano.
Molti, come i missionari, viaggiavano semplicemente a piedi. Pochi lo realizzano ma è assolutamente possibile girare l'Europa camminando. Il cammino di Santiago ha tratte di circa mille chilometri che si fanno a piedi in due o tre settimane.
Il viaggio non richiedeva necessariamente risorse, solo tempo. -
L'importante è che quel che si poteva lo si è fatto. @GustavinoBevilacqua @rapitadaglialieni @linuzzz @PaoloParti
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@Dunpiteog
La rotta balcanica è percorsa a piedi da migliaia di migranti ogni anno in effetti.
Centinaia di anni prima di cristo la pietra pomice di Lipari veniva venduta in Toscana. Garibaldi visse pure a New York e visitò la Cina, girò tutto il mondo, ma il primo italiano a girare tutto il globo fu, 250 anni prima, il toscano Carletti, che portò il primo coreano in Italia, Antonio Corea.
@valhalla
Capisco cosa intendi ed è vero ma solo per chi ha un passaporto europeo o americano. Per gli africani e asiatici non ricchi raggiungere l'Europa è un viaggio non troppo diverso da secoli fa, e tornare in patria può essere proibitivo se non si hanno i documenti in regola. E ciò conferma ciò che dicevi sul privilegio delle elites nel viaggiare, anche oggi. In ogni caso è innegabile che la *effective distance* si sia accorciata. -
@bulll @Dunpiteog già, ma per africani e asiatici non ricchi non è più un problema di mezzi di trasporto ma di stronzi a destinazione
perché per africani e asiatici middle class con un'istituzione invitante a destinazione c'è sicuramente molta più burocrazia che non per gli equivalenti con passaporto europeo, ma poi il viaggio di per sé è fattibilissimo.
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@Dunpiteog @bulll il tempo è anche lui un'enorme risorsa -
@Dunpiteog posso aggiungere la mia amara considerazione? Oggi le persone di successo (che purtroppo non hanno i meriti artistici di un Mozart o un Goethe, o le capacità politiche di una Cleopatra) viaggiano veloci coi loro jet privati, e ogni viaggetto di una o due ore facilmente equivale a uno o due anni di spostamenti (lavoro, necessità e magari quel poco di svago) di un cittadino medio occidentale.
Noi possiamo provare a andare più piano, ma quei czxx di super ricchi vanno tirati giù a terra. -
@lindasartini a mio avviso i miliardari non dovrebbero proprio esistere.
Anche solo un milionario ha ricchezza generazionale (per più di una generazione tutti i suoi discendenti non dovranno lavorare per vivere)Il miliardario non ha proprio nessuna ragione di esistere: ha più soldi di quanto si possano spendere in numerose generazioni.
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@oblomov @GustavinoBevilacqua @Dunpiteog ecco, io non sono pigro, ho solo una latenza molto alta!
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@Dunpiteog @lindasartini se Elon Muschio desse un miliardo a ogni cittadino americano, gliene avanzerebbe qualcuno e sarebbe straricco, e pure i cittadini americani. Questo fa vedere come essi siano proprio da altro mondo con le loro ricchezze sconfinate, che impiegherebbero intere vite a spendere - e seriamente, quando hai lo yacht che te ne fai di altri 6, li cambi come cambi le mutande?
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@Dunpiteog bè una volta c'erano persone che facevano viaggi pazzeschi (considerato che non tutto era esplorato né conosciuto e i mezzi erano quel che erano), e persone che vivevano tutta la vita nello stesso posto
Quel che è interessante è l'effetto valigia: più è grossa meno hai spazio, più la riempi. E risparmiamo tempo ma lo riempiamo di più, ma di cosa? Ogni nostra attività è in competizione, e tutto sembra più urgente, così urgente e importante che non abbiamo più tempo
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@Dunpiteog il viaggio si è "democratizzato" (nel senso che si è ampliato al popolo). Una volta viaggiava chi se lo poteva permettere, chi appunto finiva poi sui libri, ma il cittadino medio magari passava tutta la vita addirittura nello stesso comune
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@electricsheep può essere non fosse diffuso ma i missionari o i menestrelli ma anche solo i lavoratori stagionali (per esempio) facevano la vita spostandosi anche parecchio senza nessuna risorsa. L'idea che ti servano soldi per spostarsi è tipico dell'economia capitalistica, non era necessariamente allo stesso modo in passato.