📣 Nel giugno 2025, nel suo rapporto ONU, #FrancescaAlbanese ha incluso Google tra le aziende che “finanziano il genocidio a Gaza” fornendo tecnologie a #Israele.
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@filippodb Versatile per un uso saltuario, non per uso profondo. A volte seguo delle guide su YouTube, quindi c'è il video 1, il video 2, il video 3 e l'autore crea delle plalylist in modo non andare alla ricerca dell'isola che non c'è. Non so perché , ma se vai sull'account dell'autore con NewPipe la suddivisione per playlist non c'è, così diventa un'impresa ardua vedere dei video in modo consequenziale, bisogna cercarli a mano uno per uno.
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@filippodb @prealpinux @versodiverso @sicurezza @sicurezza
Secondo me c'è da fare un po' di attenzione a dividere così per continenti... per esempio, Spotify è europea, allora dove la mettiamo? E Soundcloud nei "buoni"? Ho visto più di un post con esempi di alternative per liberarsi da Soundcloud... Mentre tra le app per interfacciarsi a YouTube e altre piattaforme la mia preferita è Grayjay, che è americana (non so se ci sia qualche problema con la Futo, che non vedo mai citata... fanno anche una tastiera e un'app di dettatura vocale per Android che secondo me sono da considerare, oltre a Immich, FCast e altri progetti open source interessanti). Restando su Grayjay, la uso da diversi mesi e mi piace molto il concetto di seguire i creator e non le piattaforme (ho trovato tutti quelli, tra i miei preferiti che seguivo su Youtube, che hanno anche un canale mirror su PeerTube o Odysee e ho spostato la subscription lì). Tra l'altro, leggendo sul loro sito, l'intenzione sarebbe quella di permettere anche ai creator di guadagnare tramite Harbor, una sorta di identità trasversale tra le piattaforme (forse più "era", mi sa che non ha preso piede).
Al di là di tutto è un'ottima app, supporta un sacco di piattaforme anche audio permettendo anche di fare il login, usa PeerTube in modo intelligente tramite SepiaSearch e mostra le playlist sulle pagine dei profili... -
@tizianomattei @prealpinux @versodiverso @sicurezza @sicurezza@diggita.com ma infatti sono alternative europee, non necessariamente tutte open. Per quelle open ed etiche ci sono gli altri siti linkati a fondo pagina. Prima scherzavo nel chiamare cattivi quelli USA. Lo scopo del sito è spezzare la dipendenza dai big tech usa che sono tutti solidali con le politiche di Trump.