Oggi sono andato avanti un bel po' nella lettura dell'Ulisse di Joyce, nell'edizione Feltrinelli del 2021 curata e tradotta da Alessandro Ceni, che ho comprato qualche mese fa: che piacerone.
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Oggi sono andato avanti un bel po' nella lettura dell'Ulisse di Joyce, nell'edizione Feltrinelli del 2021 curata e tradotta da Alessandro Ceni, che ho comprato qualche mese fa: che piacerone. Tra l'altro mi sa che i miei precedenti tentativi di leggerlo, 2 o 3, si erano arenati principalmente perché l'edizione che avevo provato a leggere era quella Mondadori del 1973 tradotta da Giulio de Angelis, una traduzione - "unica autorizzata" ai tempi - forse meno "traditrice" ma per me anche meno scorrevole; e un po' anche il fatto che il tomo in vari punti ha le pagine staccate, quindi anche fisicamente era spesso scomodo leggerlo. Magari è la volta buona che lo finisco.
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G gustavinobevilacqua@mastodon.cisti.org shared this topic
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@jones_ che bravo! Non sono mai riuscito! -
@matz non so neanch'io se riuscirò, anche questa volta, magari ci sono parti più avanti che mi risulteranno troppo difficili, però ho superato il punto in cui suppergiù mi ero incagliato le altre volte, e insomma "fin qui tutto bene", non sto facendo fatica e capisco tutto[*], anche le parti che già sono scritte a flusso di coscienza dei personaggi, ed è appunto un piacerone. Potresti provare anche tu con quell'edizione, se vuoi e se lo finisco te la presto una volta che ci vediamo :)
[*] almeno quello che c'è da capire per seguire la trama, perché poi pare che il libro sia zeppo di giochi di parole, "enigmi", ecc., gran parte dei quali mi sto sicuramente perdendo.
(Conosci la storia della figlia di James Joyce, Lucia? https://en.wikipedia.org/wiki/Lucia_Joyce)
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@jones_ peta che la cerco -
@matz peto, peto
(ma non ho capito cosa cerchi... la storia di Lucia - per quel che se ne può sapere - te l'ho linkata... intendi l'edizione che hai?)
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@jones_ l'edizione. Ho trovato quella di Ceni. La storia di Lucia non la conosco, ma la leggo dopo :-) -
@matz è quella che avevi provato a leggere?
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@jones_ ne ho una vecchissima del Club degli Editori. Dopo guardo. -
Un libro di Joyce sul quale vi metto in guardia è Finnegans Wake.
Poi non dite che non vi avevo avvisato.
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@GustavinoBevilacqua @matz
Lo iniziai, ma lo abbandonai dopo poche pagine, non ci capivo niente. Poi mi sa di libro pochissimo traducibile, e che per avere qualche speranza di capirci qualcosa leggendolo in inglese lo si debba conoscere benissimissi(missi(missi?))mo. -
Per chi ci volesse provare:
https://archive.org/details/in.ernet.dli.2015.207614/page/n9/mode/2up -
@GustavinoBevilacqua @jones_ vaccacan, ma non ora, dai :-) -
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@jones_ è quella 'unica ufficiale'. Bene, allora provo con questa nuova. -
@jones_ uhm. Di bello è che ha le note.
Ma che fatica comunque :-) -
@matz boh forse c'è da fare l'abitudine al modo di scrivere, a me sembra che 'sta volta ce la sto facendo e mi sta piacendo molto leggerlo, ma devo essere nella giusta disposizione, infatti l'ho ripreso oggi dopo un paio di settimane. Forse è anche che il flusso di coscienza può risultare invadente, ti costringe un po' a essere il personaggio, non puoi tenere le distanze, devi immedesimarti molto, altrimenti è molto più difficile capire. Le note non le sto leggendo quasi mai, mai quando usa il flusso di coscienza, perché se lo faccio perdo l'immedesimazione e il filo.
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@jones_
Qui c'è un interessante incontro fra Enrico Terrinoni (traduttore dell'Ulysses), Fabio Pedone (con lui traduttore del Finnegans Wake) e Alessandro Bergonzoni:
https://www.youtube.com/watch?v=ZljoSz62-I0 -
@GustavinoBevilacqua @matz @jones_ ROTFL la migliore descrizione del Finnegan's Wake che abbia mai letto
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@matz @jones_
Traduzione a parte, mi pare che ci siano libri scritti per essere piacevoli da leggere e libri scritti non per essere piacevoli ma per provare un punto o spiegare qualcosa - parlo sempre di narrativa non di saggistica o simili - oppure apposta per essere spiacevoli perché il punto è proprio la spiacevolezza.
Poi ci sono i libri che appartengono molto alla loro epoca e che se sei fuori da quell'epoca fai fatica e magari finisce che non capisci niente - ma all'epoca erano piacevoli.
E poi naturalmente ci sono i gusti personali.
Mi pare che il punto sta nell'accordarsi con il libro prima di mettersi a leggerlo, è una questione di sintonia. Se la persona e il libro sono sulla stessa linea d'onda allora va bene, si legge. Altrimenti è lo stesso, non è importante arrivare in fondo se poi ti resta solo un elenco del telefono di parole. Leggere qualcosa solo per dire "ho letto una cosa difficile" non mi è mai sembrato molto furbo.
Parlando di questo, uno dei pochi libri con cui non mi è mai riuscito di capirmi è I Sette Pilastri della Saggezza. Sta lì, mi guarda dalla libreria. E io lo so che sotto sotto sogghigna.
Dostoevskij invece ho dovuto lasciar perdere con Delitto e Castigo perché ci stavamo facendo del male a vicenda, il libro e io. -