Oggi il governatore della Campania protesta contro il genocidio in Palestina, ma basta fare due ricerche online e si vede come tutte le istituzioni italiane e i partiti abbiano partecipato al sostegno militare a Israele in modo continuato.
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Oggi il governatore della Campania protesta contro il genocidio in Palestina, ma basta fare due ricerche online e si vede come tutte le istituzioni italiane e i partiti abbiano partecipato al sostegno militare a Israele in modo continuato. Questo articolo in particolare è del 2018.
De Luca: «Alleanza con Israele per costruire droni a Grazzanise»
La Regione spinge per realizzare un centro di ricerca nei pressi dell’aeroporto
Un incubatore di ricerca con annesso stabilimento per la produzione di droni, i famosi «ghost» israeliani, i vettori-spia che nelle ultime ore, nella Striscia di Gaza, hanno continuato a sganciare gas lacrimogeni e a colpire gli aquiloni infuocati lanciati sul confine dai palestinesi. L’impianto industriale dovrebbe sorgere a Grazzanise, nell’area dell’aeroporto militare, dove alcuni anni fa, secondo i piani Enac, si pensava di dover realizzare addirittura uno scalo civile internazionale. «Abbiamo attivato una interlocuzione — conferma il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca — con alcuni gestori di fondi sovrani stranieri, legati al governo israeliano e alla famiglia Netanyahu, e con Invitalia, per realizzare un polo di ricerca e di produzione di droni. Un investimento rilevante che se realizzato dovrebbe assorbire circa duecento unità lavorative, e soprattutto ricercatori italiani, campani e israeliani, nonché — ed è forse questo l’aspetto più significativo — trasferire la titolarità di alcune tecnologie alla Campania».
Secondo quanto accennato dal governatore al The European Forum Ambrosetti, svoltosi nel Teatro San Carlo di Napoli, «l’aerospazio resta uno dei settori di eccellenza per i quali occorre finanziare le linee di ricerca. Lavoriamo per collocare la Campania — ha aggiunto — nei mercati globali, costruendo il futuro con l’innovazione e i contenuti tecnologici. C’è un lavoro in corso: la Regione, per esempio, ha già scelto di finanziare con 100 milioni di euro la ricerca sul cancro: non per produrre clientele politiche, ma per investire sul futuro di una generazione». Secondo quanto emerso dal report del Forum Ambrosetti la Campania è la Regione «capofila dello sviluppo del Mezzogiorno», prima al Sud per contributo al Pil del Meridione (28,1%) e prima in Italia per tasso di crescita (+4,1% rispetto al 2015). La Campania è anche «la prima regione del Mezzogiorno per numero di occupati (27,9% di quelli delle Regioni del Sud)», con una accelerazione nel 2017 (+15,5% rispetto al 2016). Ora, dietro l’operazione con il governo israeliano, c’è il supporto del manager napoletano Riccardo Monti, ex presidente dell’Ice e oggi al vertice di Italferr spa, società del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane operante sui mercati internazionali.
«Abbiamo chiesto che la Campania — ha dettagliato De Luca al Corriere del Mezzogiorno — possa acquisire una quota di partecipazione al progetto del polo di ricerca e di produzione droni di Grazzanise perché puntiamo ad ottenere la titolarità delle tecnologie, dato che fino ad oggi esse costituiscono monopolio esclusivo degli Stati Uniti e di Israele. La Germania, infatti, è costretta a prendere in affitto i vettori americani. Invece, se l’operazione si concluderà con l’esito che auspichiamo, procederemo a stipulare un contratto di sviluppo con i gestori di questo fondo, attraverso la mediazione del manager Riccardo Monti, ed Invitalia (l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa di proprietà del Ministero dell’Economia, ndr ) . Il passo successivo sarà il contratto di programma: in un anno e mezzo si prevede di realizzare il primo prototipo di drone e la sua sperimentazione, dopo aver ottenuto tutte le autorizzazioni militari, sulla pista di Grazzanise. Insomma, abbiamo l’opportunità di occupare uno spazio unico di mercato europeo». Ma perché il governo di Tel Aviv punta sulla Campania? «Gli israeliani nutrono un particolare interesse ad investire sul nostro territorio perché sono preoccupati dello sfondamento della “barriera Italia”: temono di rimanere scoperti in questa parte di area mediterranea e, pertanto, sono spinti da motivi di sicurezza. Il nostro paese può svolgere un ruolo cruciale come base dalla quale far partire i droni e, dunque, assicurare i necessari equilibri geopolitici. Comunque sia a noi — ha concluso il presidente della Regione — interessa avere principalmente ricercatori in comune, tra cui quelli della Federico II e dell’ateneo di Salerno, e il know how sulle tecnologie».
Fonte:
De Luca: «Alleanza con Israele per costruire droni a Grazzanise»
La Regione spinge per realizzare un centro di ricerca nei pressi dell’aeroporto
Corriere della Sera (napoli.corriere.it)
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