Ripensando alla mia recente presa di posizione su argomento scottante (che non rivelerò) per cui temo di essere considerato incompatibile con quella grande famiglia chiamata Sinistra (ma vera, internazionalista e anticapitalista) a cui non voglio rinun...
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Ripensando alla mia recente presa di posizione su argomento scottante (che non rivelerò) per cui temo di essere considerato incompatibile con quella grande famiglia chiamata Sinistra (ma vera, internazionalista e anticapitalista) a cui non voglio rinunciare, sto rimontando a Gramsci e alla sua definizione di "intellettuale organico".
Per lui se unə è di origini e appartenenze borghesi, anche se ha sposato la causa del proletariato, tornerà a posizioni piu->
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In linea con gli interessi della sua classe di elezione in momenti di crisi sociale.
Nella vita sono stato anche proletario (e, in un certo senso, lo sono ancora) ma non potrò mai comprendere cosa significa essere natɜ in una famiglia operaia, contadina, di colf, di cassierɜ o commessɜ... Crescere con le privazioni delle classi subalterne incise sotto la pelle.
Sono nato figlio di medi borghesi relativamente facoltosi (forse troverò un modo per scontare ->
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Questa cosa, forse no... Di sicuro non lo farò continuando a essere turista dell'attivismo come ho sempre fatto) e tuttavia sono approdato a ideali di Sinistra, nonostante la bambagia in cui sono cresciuto avrebbe dovuto condurmi a destra.
Ma ora è cambiato il contesto: la Storia è tornata prepotentemente a bussare alle porte.
E se questo fosse il momento di crisi che mi fa tornare a rifugiarmi nella mia origine borghese? Rendendo ragionevoli opinioni ->
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Che una persona di Sinistra, se è davvero di sinistra, non potrebbe mai abbracciare?
Sono davvero un pensatore "organico" borghese? Finora ho solo ingannato me stesso pensandomi autenticamente di Sinistra? Ero soltanto un poser? Stavo, sto recitando?
Boh, il dilemma non ha risposta... Però ho iniziato a disprezzarmi un po' di più.
Sigh
. Fine.
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