E mi piace che, di tanto in tanto, spunti un nome di donna, semplice, forte e tenace come un fiore di campo, con quell'accusa "comunista", "antifascista", "anarchica" o "sovversiva" che si accompagna a "casalinga", "dattilografa", "operaia", "tessitrice". C'è persino una "pensionata". E me la immagino, sul finire della sua vita, a raccontare ai nipoti cosa vuol dire vivere ogni giorno cercando di costruire pace e libertà.