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Napoli, marzo 2001. Nel capoluogo campano si tiene il Global Forum organizzato dall’OCSE, si parlerà di nuove tecnologie e soprattutto di internet - di https://cronacheribelli.itPiazza Plebiscito viene blindata insieme a molte altre aree del centro e soprattutto del quartiere Porto. In quei giorni affluiscono in città migliaia di persone - tra le 30 e le 40mila parteciperanno alle manifestazioni, soprattutto il 17 marzo. Gruppi autonomi, partiti, movimenti, associazionismo laico e cattolico. In cima un grande striscione <<No Pasaran - Jatevenne>>. Poi, all’improvviso, le cariche, violente, immotivate. E, soprattutto, la polizia che blocca gli accessi e le uscite dalle piazze, una tattica che ritornerà anche a Genova. Piazze in cui si assiste a una vera e propria mattanza.
#napoli #piazzaplebiscito #nopasaran #antifa
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Riportiamo una delle testimonianze, quella di F. E. una ragazza:
“[...] Scappando ci siamo sul ponte del Maschio Angioino, sotto l’arco. Nel gruppo c’erano molti giovanissimi, ma anche famiglie con bambini. Ho visto una bambina di circa otto anni che scappava tra i lacrimogeni e le botte insieme alla mamma, e ho visto almeno tre ragazzi massacrati di botte. Erano rimasti isolati e venivano pestati da squadrette di poliziotti e carabinieri. Le guardie avevano gli occhi da pazzi esaltati e davano l’impressione di volere uccidere i manifestanti [...]. -
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Altri poliziotti e carabinieri ci hanno fatto sedere sul prato sempre con le mani alzate. Ci hanno sputato addosso, hanno preso a calci le persone delle prime file, un ragazzo seduto accanto a me è stato colpito in faccia più volte anche con il calcio del fucile e gli hanno rotto la testa. Poi hanno continuato a colpirlo con violenza. Una ragazza di circa 18 anni piangeva ed è stata gratuitamente colpita con il manganello in testa. I poliziotti urlavano “Chi cazzo vi credevate di essere e fare?!”. -
G gustavinobevilacqua@mastodon.cisti.org shared this topic