Una piccola riflessione sulle cose che non fanno ridere.
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@aaronwinstonsmith @ju @marcoboh @jones
Stasera volete proprio tirarmi fuori la Scuola di Francoforte…
In "Dialettica dell'illuminismo" Horkheimer e Adorno scrissero: "Paperino nei cartoni animati come gli infelici nella realtà ricevono le loro botte perché gli spettatori si abituino alle proprie."
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@aaronwinstonsmith@mastodon.bida.im
fammi capire, quindi se io disegno un bambino disabile e rido, quello va bene perché tanto il bambino è finto?
No, non va bene.
Non è questione di realtà e finzione: siamo abituati ad un tipo di comicità che ride delle sofferenze altrui da tantissimo tempo, ma questo non rende meno sbagliata la cosa.
Un conto è distinguere realtà e finzione e un conto è capire cosa è giusto e cosa è sbagliato.
In un film una persona crudele può essere figa, questo non ci fa dire che non c'è niente di male ad ammirare una persona crudele solo perché tanto è finzione.
In un gioco di ruolo io posso impersonare un personaggio crudele, questo non mi fa pensare che i comportameti del mio personaggio crudele siano legittimati, se lo pensassi dovrei farmi vedere da uno bravo.
Allora perché in una risata crudele non c'è niente di male se è "finta”?
Perché ci siamo abituati.
Ma è un'abitudine che viene da una mentalità di sopraffazione e sta alla radice di molte cose sbagliate, in primis il bullismo, e va cambiata.
@marcoboh@snowfan.masto.host @jones@todon.nl
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@ju @aaronwinstonsmith @marcoboh @jones
Al di là della finzione (che comunque ha una sua importanza, ma è un discorso a parte), la chiave principale di interpretazione sulla qualità della satira è *contro chi è rivolta*. La satira buona deride (anche con violenza) il potere, la satira scadente invece cavalca l'onda della discriminazione “verso il basso”. Ridere di un bambino disabile “colpisce verso il basso”.
(Per inciso è il motivo per cui a me Fantozzi non piace.)
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D dunpiteog@devianze.city shared this topic
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@aaronwinstonsmith @ju @marcoboh @jones
Non so.
Totò è chiaramente satira* con una fortissima carica sociale. Sordi io lo vedrei pure in questa veste, spesso e volentieri, anche se diretta soprattutto al qualunquismo piccolo borghese (v. anche la famosa «Te lo meriti Alberto Sordi»). Con Verdone già secondo me si comincia a scivolare verso il basso.
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*per lo piú.
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@aaronwinstonsmith @oblomov @ju @marcoboh @jones
Un'occasione persa di Sordi: "Io e Caterina".
Comunque guardatevelo, se vi capita, e ricordate che è del 1980. -
@aaronwinstonsmith @ju @marcoboh @jones
2/2 la stessa commedia all'italiana in realtà ha due forme: una è appunto quella di Sordi, che usa la commedia anche di bassa per sbattere in faccia allo spettatore la sua ipocrisia, la sua prepotenza, il suo servilismo. L'altra invece è quella che si concentra solo sull'umorismo, soprattutto di bassa, e “cede le armi” al piccolo borghese per cercare un oggetto da deridere ancora piú in basso.
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@aaronwinstonsmith @ju @marcoboh @jones
Per inciso non escludo che Fantozzi sia _inteso_ come critica sociale. Il problema è che lo fa deridendo l'oggetto della critica invece che il suo persecutore.
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@oblomov @aaronwinstonsmith @ju @marcoboh @jones Fantozzi è satira sociale piuttosto apertamente.
Parla dello sfruttamento della classe media e della disparità sistemica della divisione per classi.
Infatti era (è?) famoso anche in Russia dove avevano(hanno?) problemi assai simili.https://www.cinefiliaritrovata.it/fantozzi-speciale-i-la-tragedia-di-una-societa-ridicola/
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@Dunpiteog @oblomov @aaronwinstonsmith @ju @marcoboh @jones sto scambio è molto interessante perché di solito l'ho sempre letto all'opposto (un po' per frequentazioni e non per gusto mio, che invece amo un po' tutto)
Sordi (+ soprattutto Monicelli) mi sembra venissero percepiti come una satira "giustificante" dell'italiano arraffone furbacchione, da cui le critiche di Nanni Moretti ecc.
Fantozzi fa ridere ma teoricamente anche incazzare, impietosire e riflettere (idealmente almeno)
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@Xabacadabra @Dunpiteog @aaronwinstonsmith @ju @marcoboh @jones
So che nell'interpretazione dell'opera di Sordi ci sono entrambi i campi (quelli come te che la vedono come “celebrativa” dell'italiano medio, e quelli come me che invece la vedono come un modo per cercare di farne emergere l'ipocrisia).
Con Fantozzi il problema è che fa ridere _della vittima_, e la buona satira non dovrebbe fare cosí.
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@Xabacadabra @Dunpiteog @aaronwinstonsmith @ju @marcoboh @jones
Per me il confronto migliore è quello con Totò, la cui satira invece era *chiaramente* diretta contro ricchi, nobili, potenti e arrivisti. Ed è questa la differenza: Totò fa critica sociale facendo ridere degli oppressori, Fantozzi la fa facendo ridere della vittima. E la seconda sarà pure catartica, ma a mio parere non è buona satira.
2/2
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@Xabacadabra @oblomov @aaronwinstonsmith @ju @marcoboh @jones Sordi ha fatto alcuni capolavori a mio avviso, anche loro di critica sociale.
Quelli per me più riusciti e attuali sono "Finché c'è guerra c'è speranza" che critica l'ipocrisia della società riguardo agli armamenti e la guerra in generale e "il medico della mutua" che critica il comportamento della società riguardo la salute pubblica e in definitiva il profitto e il consumismo.https://it.wikipedia.org/wiki/Finch%C3%A9_c%27%C3%A8_guerra_c%27%C3%A8_speranza
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@oblomov @Dunpiteog @aaronwinstonsmith @ju @marcoboh @jones
io credo che villaggio nel "ridere della vittima" volesse portare a un cinismo dove l'italiano medio ride di se stesso, riflette e magari s'incazza e si sveglia per uscire dalla mediocrità dove invece si sente "arrivato al benessere", ma è un'interpretazione personale
Totò era bellissimo ma in questo forse più metadone dei poveri, tipo giullare che sfotte il re per mantenere lo status quo?
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@Xabacadabra @oblomov @aaronwinstonsmith @ju @marcoboh @jones sono film molto vecchi con ritmi e linguaggi probabilmente datati e non privi di parti irrispettose. Ma la trama principale di critica sociale era già presente, spesso non compresa nemmeno al feroce lavoro di censura politica dei tempi.